venerdì 26 novembre 2010

GLOSSARIO SULLA FORMA DELLA MUSICA :

La ripetizione: ripetere un modulo più volte in modo uguale. La ripetizione ha anche dei poteri tipo:
-      POTERE DI MEMORIZZAZIONE: melodia ripetuta =  più riconoscibile      
-      POTERE COSTRUTTIVO: la ripetizione assicura una grande coesione nel brano
-      POTERE INCANTATORIO: ripetendo si riesce ad attirare l’attenzione




La forma strofica: si ripete la forma, cioè su una canzone la melodia non cambia mai ma il testo si.





Il Canone: La melodia viene eseguita più volte in momenti successivi.






Il Contrasto: quando un brano inizia lento e all’improvviso si scatena diventando velocissimo. In musica creare un contrasto permette di modificare la fisionomia del brano e assicurare la necessaria varietà, cioè consente sia di dare risalto, sia di tenere desta l’attenzione.









La forma tripartita: è costituita da tre parti, di cui la prima e l’ultima sono uguali (A), mentre la centrale è diversa (B).
Lo schema strutturale è: A B A








Il rondò: è una forma musicale francese che si affermò nella musica polifonica del XIII secolo. La sua struttura è basata sulla ripetizione periodica di un ritornello (detto refrain) inframmezzata da un numero variabile di episodi diversi (detti couplets)





lunedì 25 ottobre 2010

MUSICA NEL MONDO :

MUSICA GIAPPONESE
La musica giapponese comprende molti generi diversi. Molti cantanti spaziano dalla musica popolare alla musica classica europea. Fuori dal Nippon (Giappone) la gente ha una opinione particolare della musica giapponese: essa è considerata una sorta di bubblegum pop, composto da canzoni con un miscuglio di testi in giapponese e di ritornelli in un inglese incomprensibile. La musica giapponese è sempre stata collegata a rituali legati alla cultura, alla letteratura ed alla danza del paese. La musica per il teatro è un settore molto importante nella tradizione giapponese. In Giappone esistono innumerevoli generi di musica classica come lo shomyo o musica buddista salmodiata e il gagaku (genere musicale)genere di musica orchestrale di corte entrambe risalenti ai periodi Nara e Heian. Il gagaku è un tipo di musica classica che viene eseguita alla corte Imperiale sin dal periodo Heian. Kagurauta azumaasobi e yamatouta sono musiche relative a repertori indigeni.





MUSICA CINESE

La Musica cinese, ritenuta di origine divina e strettamente connessa alla cosmologia e all'astrologia, durante la dinastia Zhou (1122 a.C.-256 a.C.) aveva un ruolo importante all'interno delle complesse situazioni rituali cinesi: associata alla danza, essa accompagnava i cerimoniali religiosi collegati alla natura e alle tappe fondamentali della vita umana, inoltre si credeva che in Cina la musica avesse un ruolo formativo per lo spirito. Gli strumenti erano divisi in otto gruppi determinati dal materiale del corpo vibrante: seta, canna, argilla, pelle e zucca. Nel corso della dinastia Han (206 a.C.-233 d.C.) si stabilì l'altezza di un "suono fondamentale", detto hoang-čong (campana gialla), capace di costituire un riferimento fisso per l'intonazione e corrispondente al nostro Mi.







MUSICA ARABA

La musica arabo-andalusa è un genere di musica di ceppo arabo migrata nel sud della Spagna e fiorita fra il IX ed il XV secolo durante l'occupazione araba dell'Andalusia. Essa viene oggi associata con la musica del Marocco, ma musiche dello stesso genere sono comuni in Algeria,Tunisia e Libia. La musica araba tradizionale venne elaborata a partire dai MAQAM, che sono dei modelli. L’esecutore-compositore, su queste scale, inventa continue variazioni della melodia, quest’ultima viene frequentemente ripetuta. Ogni MAQAM può esprimere orgoglio e potenza; può evocare il senso delle lontananze desertiche o un forte sentimento di tristezza. Il sistema musicale arabo comprende altri intervalli, più piccoli o più grandi dei nostri ed è a queste distanze tra i suoni così insolite per il nostro udito che si deve quel senso di sinuosità e di incertezza. Alla melodia di questa musica si accompagna quasi sempre una formula ritmica o fissa o libera. Se è fissa prende il nome di wazl e si basa su due colpi principali dal suono diverso: dum (il colpo principale battuto sulla pelle del tamburo) e tak (il colpo secondario battuto sul bordo). L’alternanza di coli sordi e sonori dum-tak ha dato origine a un repertorio di circa cento formule ritmiche.